La campagna elettorale in corso procede inarrestabile, seguendo il copione che tutti si aspettavano. Ciò che mi colpisce è la superficialità con la quale viene portata avanti, evidentemente figlia dei nostri tempi e probabilmente delle nostre aspettative altrettanto superficiali in quanto elettori. Sono così stati pubblicati, senza che nessuno se ne accorgesse, i programmi elettorali delle principali coalizioni e sono andato a leggerli prestando un’attenzione particolare a un punto che mi sta molto a cuore, ovvero quello del benessere psicologico.
Partiamo dal programma elettorale della coalizione di destra (Fdi, Lega e Forza Italia), unico tra i programmi dove nonostante due anni e mezzo di pandemia non si fa alcuna menzione al tema del benessere psicologico. Neanche una riga.
Spostandoci alla coalizione di centro (Azione e Italia Viva), il tema finalmente comincia a comparire. Si propone da una parte l’istituzione dello psicologo di base, dall’altra di garantire la prevenzione psicologica nei centri anziani. Non vengono dati molti dettagli sulle modalità, ma in particolare dell’istituzione dello psicologo di base se ne discute da molti anni e speriamo sempre che quel giorno arrivi presto. È una misura sulla quale sono personalmente molto d’accordo, per due motivi: per prima cosa, perché garantirebbe a noi tutti un diritto alla salute in senso pieno, e poi perché contribuirebbe a instaurare familiarità con la figura dello psicologo, consentendo così l’accesso al servizio prima che le situazioni di malessere si possano cronicizzare e acuire.
La coalizione di sinistra non ha un programma unico, ma per quanto riguarda il benessere psicologico i programmi del Partito Democratico e di Verdi-Sinistra Italiana sono in larga parte sovrapponibili e vedono per prima cosa ribadita più volte l’importanza di potenziare il servizio nelle scuole: è quindi la prima coalizione a preoccuparsi nello specifico del tema del benessere psicologico negli adolescenti. Trovo molto interessante il fatto che il PD faccia riferimento a un approccio interdisciplinare, fondamentale quando parliamo di fenomeni complessi. Per quanto riguarda i servizi sul territorio, il modello proposto sembra non essere quello dello psicologo di base (anche se si parla dell’istituzione di uno psicologo per le cure primarie, concetto forse analogo ma molto vago), e varia nei due programmi. Il PD infatti propone l’istituzione di Centri di Salute Mentale di piccola scala fortemente integrati nelle comunità, mentre Verdi-Sinistra Italiana parlano di un’assunzione straordinaria di psicologi e specialisti della salute mentale nei sistemi sanitari pubblici territoriali. A tal proposito, l’esplicito riferimento da parte del PD all’istituzione di spazi dedicati alla “salute mentale” è un aspetto che personalmente mi convince poco, sia perché nel 2022 non ha senso parlare di salute e benessere se non in maniera integrata, sia perché, dovendo comunque fare ancora i conti con lo stigma sociale che ancora accompagna i servizi psicologici, la creazione di spazi separati corre a rendere meno accessibile il servizio.
Infine, risulta piuttosto povero anche il programma elettorale del Movimento 5 Stelle, dove è presente un unico passaggio dedicato al benessere psicologico in cui si parla esclusivamente di implementare i servizi all’interno delle scuole.
Questo quel (poco) che dicono i programmi elettorali delle principali coalizioni per quanto riguarda il benessere psicologico. Per una volta eviterò di sottolineare quanto sia importante investire nella psicologia – sia in termini di diritto alla salute che in quanto promotore della crescita economica – ma mi soffermerò invece su un altro dato significativo, ovvero come l’argomento sia presidiato poco o niente quanto più ci spostiamo verso la parte più conservatrice dell’offerta politica.
Posto che tutto sembra preludere a una debacle dei progressisti, credo che il tema del benessere psicologico possa essere il punto dal quale ripartire – in maniera analoga da quanto fatto dalla destra in questi anni sul tema della sicurezza (tema che i progressisti hanno colpevolmente trascurato). Le proposte presenti nei programmi della sinistra vanno nella giusta direzione, a prescindere dal risultato elettorale andranno approfondite e coltivate con convinzione, coinvolgendo tutte le comunità di riferimento (da quella scientifica alle associazioni sul territorio). Del resto, il potenziale – anche in termini elettorali – è enorme, basti vedere le domande che sono state fatte per il “bonus psicologo” (che in due giorni hanno superato di dieci volte i pochi fondi messi a disposizione).