Con Massimo Pigliucci, professore di filosofia al City College di New York, parliamo di come applicare ai giorni nostri la corrente filosofica e spirituale dello stoicismo, nata nell’Antica Grecia più di duemila anni fa, e del rapporto tra tecnologia, scienza, filosofia e religione.
Joe Casini: “Buongiorno, buona domenica e bentornati a mondo complesso, il podcast in cui parliamo della complessità del mondo e quindi cercando di esplorare questa complessità da prospettive, discipline, argomenti ogni volta nuovi. Oggi ho il piacere di avere come ospite il professore Massimo Pigliucci, quindi per prima cosa do il benvenuto a Massimo.”
Massimo Pigliucci: “Grazie, è un piacere esserci.”
Joe Casini: “Massimo è professore di filosofia al City College di New York, autore di diversi libri molti dei quali parlano dell’argomento della puntata ovvero lo stoicismo. Io comincerei subito ad esplorare questo argomento che è un argomento che mi interessa moltissimo. Partiamo con la domanda semplice: Cos’è lo stoicismo?”
Massimo Pigliucci: “Lo stoicismo è una filosofia di vita, quindi forse sarebbe bene domandarsi prima cos’è una filosofia di vita. Ce ne sono tante, io personalmente penso a qualunque religione. Una filosofia di vita sostanzialmente ha tre componenti: ha una metafisica cioè un’idea di come funziona il mondo, ha un’etica cioè un’idea di come dovremmo vivere nel mondo e ha una serie di pratiche cioè una serie di cose che uno fa in modo da cercare di seguire quell’etica in quel mondo che comprende in una certa maniera. Quindi, per esempio, se parliamo di Cristianesimo la metafisica include nozioni tipo l’esistenza di un Dio creatore che è onnipotente etc., l’etica include cose tipo gli insegnamenti di Gesù, i vangeli, i dieci comandamenti, e la pratica include cose come andare in chiesa, leggere le scritture, riflettere sul significato di certi episodi nella BIbbia. Lo stoicismo è un altro esempio di filosofie di vita, fu fondato verso la fine del 4° secolo, prima dell’era corrente da un tizio che si chiamava Zenone di Cizio, Cizio è quella che noi chiamiamo oggi Cipro, Zenone era un mercante che vendeva una serie di articoli con i quali faceva la sua vita normale ad un certo punto quello che è successo a Zenone è che si portava un carico delle sue cose da vendere ad Atene, la nave affonda perde tutto e quindi gli viene una crisi d’identità e che cosa fa? Arriva ad Atene e comincia a studiare filosofia, diventa lo studente di una serie di filosofi attivi all’epoca ad Atene e dopo diversi anni fonda la sua scuola e questa è l’origine dello stoicismo. In pratica lo stoicismo è una filosofia di vita che dice che lo scopo fondamentale della vita è di migliorarsi eticamente e di riuscire a vivere nella maniera più sociale e produttiva possibile con gli altri esseri umani. I dettagli hanno a che fare con come uno implementa un’idea di questo genere ma soprattutto lo stoicismo è una filosofia cosmopolita. è una filosofia che dice che gli esseri umani sono tutti uguali, hanno tutti gli stessi diritti, vanno tutti trattati con rispetto e dignità e dobbiamo fare del nostro meglio nel corso della nostra esistenza per vivere in questa maniera.”
Joe Casini: “Nella risposta hai già toccato due/tre temi che erano temi sui quali mi sarebbe piaciuto arrivare e ci arriveremo nel corso della chiacchierata. Prima di addentrarci ulteriormente, un’altra cosa che mi piace spesso fare quando mi trovo ad affrontare argomenti del genere è anche capire come le persone siano arrivate ad appassionarsi ed approfondire argomenti che sono spesso particolari. In particolare, visto che hai pubblicato anche diversi libri sull’argomento, come mai credi di esserti appassionato così tanto a questa filosofia di vita?”
Massimo Pigliucci: “è tutto cominciato con una crisi di mezza età, io come carriera accademica ho cominciato come biologo evoluzionista, ho fatto la mia carriera accademica normale, l’ho passata attraverso i vari livelli di professorato etc., e le cose andavano bene, avevo un laboratorio che faceva ricerche interessanti, aveva finanziamenti che servivano poi ad un certo punto ho cominciato a domandarmi ‘voglio fare le stesse cose per altri 35 anni?’ e la risposta era ‘forse no, mi serve qualcosa di diverso’, quello stesso anno per pura coincidenza sono successe delle cose che mi hanno scosso dal punto di vista personale, mio padre morì quasi improvvisamente senza molta preparazione psicologica da parte mia, e divorzia con mia moglie anche quello senza molta preparazione, e allora ho detto ‘che sta succedendo qui?’ ho una bella carriera che non mi soddisfa, dal punto di vista personale sono arrivate due mazzate che non mi aspettavo, se magari prendessi un po’ di tempo per vedere cosa succede e come reagire. A quel punto, siccome stavo già studiando filosofia perché avevo deciso che la prossima mossa sarebbe stata di spostarmi dal campo della scienza a quello della filosofia, ho detto ti pare che i filosofi non hanno una risposta a questo tipo di cose? E infatti ho cominciato una serie di esplorazione più o meno sistematica di diverse filosofie della vita cominciando dal buddismo il quale ha molte cose interessanti e utili da dire per persone che erano nella situazione in cui mi trovavo io però in qualche maniera non rispondevo al buddismo, le terminologie erano troppo aliene, i concetti specialmente dal punto di vista metafisico, che credono alla reincarnazione, al karma, da scienziato questa cosa non andava. Mi sono reso conto abbastanza presto che forse la risposta migliore sarebbe arrivato dalle filosofie greco-romane, in parte perché erano più facili da approcciare dal punto di vista culturale, essendo cresciuto in Italia, avendo studiato quel tipo di filosofia, il linguaggio è più familiare. Ho cominciato a studiare sistematicamente, mi sono letto Aristotele, poi Epicuro e però anche lì la cosa è andata avanti per un po’ ma nessuno di questi approcci faceva smuovere niente. Poi ad un certo punto su Twitter ho visto questo annuncio che diceva ‘aiutateci a celebrare la settimana stoica’ e che cos’è la settimana stoica? e per quale motivo uno vorrebbe festeggiare gli stoici? Però ero curioso, mi sono ricordato che all’università avevo letto Marco Aurelio, l’imperatore filosofo che era uno stoico, al liceo avevo tradotto Seneca, quindi mi sono iscritta a questa cosa chiamata ‘Stoic week’ che sostanzialmente ti permette di studiare e di praticare lo stoicismo per una settimana poi alla fine della settimana se vedi che la cosa ti interessa allora puoi continuare per conto tuo, ti danno delle risorse, è un’organizzazione che si chiama ‘stoicismo moderno’ della quale in realtà ora faccio parte e sono uno degli organizzatori.”
Joe Casini: “Fantastico, i boot camp dello stoicismo, è molto interessante perchè è anche un modo nuovo per approcciare. Abbiamo bagagli di conoscenze che in alcuni casi hanno 2000 o più anni, come fanno ad essere ancora così attuali pur essendo la società cambiata?”
Massimo Pigliucci: “Mi fa così piacere che hai fatto questa domanda, è una delle domande fondamentali di tutta questa storia, dicevo prima che sono uno scienziato prima di diventare filosofo se tu mi dicessi ‘mi interessa la biologia, vale la pena leggere Aristotele?’ ti direi no perdi tempo perché la biologia attuale non ha niente a che vedere con la biologia di Aristotele. Se tu mi dicessi ‘mi interessa la fisica mi leggo Aristotele’ ti dire di nuovo no, se sei interessato alla storia delle idee sicuramente ma se vuoi imparare la fisica è bene che ti prendi un bel libro di testo del 21° secolo e anzi sbrigati a finirlo probabilmente nel mentre ne sarà uscito un altro che ti dirà delle cose un pochino diverse. Se parlassimo di scienza e tecnologia assolutamente, non c’è nessuna ragione per tornare a greco-romani, se non l’interesse storico dell’evoluzione delle idee. Per quanto riguarda l’etica non solo i greco-romani, nella tradizione occidentale, e i buddisti e altri nelle tradizioni orientali hanno ancora parecchio da dirci ma secondo me loro erano più avanzati di quello che è successo dopo in etica. Dopo il mondo grreco-romano, almeno in occidente, abbiamo il cristianesimo, io sono nato e cresciuto cattolico, l’ho vissuto dall’interno, non mi è sembrato un gran passo avanti a paragone con lo stoicismo e anche l’etica moderna in realtà non è molto utile nel senso che se tu entri in un dipartimento di filosofia la giorno d’oggi e dici voglio parlare ocn un filosofo perché ho un problema per quanto riguarda il senso della vita quelli ti ridono dietro, la filosofia contemporanea è un campo tecnico, estremamente analitico, molto simile alle scienze, uno che fa il filosofo oggi come oggi non è che va in giro come Socrate a parlare con la gente per scoprire insieme come vivere una vita migliore, è uno che passa l’intera esistenza a concentrarsi su cose estremamente tecniche sennò non fa carriera dal punto di vista accademico. Secondo me siamo tornati indietro rispetto ai greco-romani da questo punto di vista, l’altra ragione per cui le filosofie sono ancora molte utili, anzi più utili di quanto ci si renda conto, è perché la natura umana non è cambiata granchè, tu dici le cose sono cambiate molto, da un punto di vista tecnico e scientifico sicuramente, se Socrate arrivasse in questo momento e aprisse zoom a per fare una chiacchierata con noi sarebbe completamente stupefatto e direbbe ‘che cos’è questa cosa che mi permette di parlare con gente a migliaia di chilometri di distanza’ però poi una volta che si riprende dallo shock tecnologico e comincia ad ascoltare di cosa stiamo parlando allora sarebbe molto più a suo agio e direbbe ‘posso fare qualche commento’. I problemi non sono cambiati ma il modo in cui si manifestano si ma se ci pensi anche noi oggi vogliamo le stesse cose e abbiamo paura delle stesse cose dei greco-romani.”
Joe Casini: “Un tema che mi appassiona moltissimo e mi fa piacere avendo tu questo doppio background, da una parte con la scoperta del metodo scientifico abbiamo scoperto su alcune aree del sapere questo modo di fare progressi, costruire conoscenza, che oggettivamente è sorprendente e ci ha dato la possibilità di fare passi avanti dal punto di vista tecnologico e scientifico. Questo dall’altra parte ci fa correre il rischio di soffrire un po’ di breve termismo cioè siccome vediamo avanzamenti sempre più rapidi e ci meravigliamo per cose oggettivamente straordinarie, una su tutte è il tema dell’intelligenza artificiale, dall’altra tutto ciò che richiede un pensiero più lungo, cambiamenti molto più lenti da un punto di vista sociale, delle emozioni, dei rapporti umani da 2000 anni fa ad oggi è cambiato relativamente poco rispetto al livello tecnologico. Questa doppia velocità non corre il rischio di creare problemi laddove tendiamo a pensare che tutte le risposte siano da una parte e perdiamo di vista quello che ci succede attorno per il 95% dei casi è fatto di dinamiche molto profonde, che cambiano molto lentamente e forse fatichiamo a mettere a fuoco dove abbiamo la possibilità di cambiare profondamente le nostre società.”
Massimo Pigliucci: “Esattamente questo problema di muoversi a due velocità è forse il problema più importante che abbiamo nella società moderna. Tecnologia e scienza continuano ad accelerare e a produrre cose meravigliose o anche cose estremamente pericolose perché non ci dimentichiamo che la tecnologia ha portato a molte modifiche positive alla nostra vita ma è anche quella che ha creato il problema del cambiamento climatico, ci ha dato le armi nucleari, etc., la tecnologia in sé tende ad essere eticamente neutrale però ci sono delle tecnologie che intrinsecamente sono piuttosto problematiche ma generalmente parlando le tecnologie sono neutrali siamo noi che le usiamo in una maniera o nell’altra, l’esempio più ovvio di cui si sta discutendo parecchio al momento anche negli stati uniti sono i social media o l’internet in generale. Qualche anno fa se vai a vedere quello che pubblicavano i commentatori dell’epoca la gente diceva ‘ma che bello l’internet e i social media’ ora tutti quanti hanno a disposizione l’intera conoscenza umana, tutti possono interagire con qualunque altra persona del pianeta, che bella Era di progresso che sta per iniziare e invece siamo in una situazione in cui i social media vengono usati più che altro per diffondere bufale, i ragazzi e i bambini sviluppano problemi mentali seri a causa di un uso inappropriato di queste tecnologie e quindi è complicato. Il problema non è la tecnologia ma come la usiamo e questa cosa delle due velocità che tu dicevi è proprio lì il problema, tecnologicamente e scientificamente continuiamo ad accelerare in una maniera impressionante, da un punto di vista di crescita personale, saggezza, crescita sociale etc. i cambiamenti sono stati lenti, possono essere reversibili perché alle volte diamo per scontato che un miglioramento è stato fatto quindi rimane e non è vero perché i sistemi politici e sociali possono cambiare, andare in retromarcia e sta a noi come individui e società vedere come migliorare da quel punto di vista. Anche i greco-romani e i buddisti ne hanno dette di baggianate due millenni fa però le evitiamo perchè non sono utili quindi quello che rimane come lo stoicismo, alcune delle idee di Aristotele, buddiste, rimangono perché sono utili, quelle che nell’arco di 2500 anni si sono dimostrate utili.”
Joe Casini: “Rispetto anche alle difficoltà che abbiamo ad avanzare su alcuni fronti, come dicevi tu è evidente che ci siano stati dei benefici anche dal punto di vista sociale, degli avanzamenti da un punto di vista dei diritti etc., forse uno dei motivi per cui avanziamo lentamente è anche in questa famosa zona d’ombra in cui guardiamo poco ci sta tutto ciò che riguarda le emozioni. Tu prima hai fatto quella battuta “quando ho visto la settimana dello stoicismo ho pensato a persone che rifiutano le emozioni” e per chi ha fatto studi classici al liceo si ricorda i cinismi, l’atarassia e quant’altro, ti volevo chiedere: che cosa possiamo imparare o prendere in prestito oggi da questa filosofia di vita? Rispetto a proprio la gestione delle emozioni che oggi sono un tema enorme, oggi siamo trascinati dalle emozioni in un‘epoca in cui siamo convinti che il processo tecnologico, l’avanzamento della nostra società, ci abbia portato in una sorta di momento dove tutto è ragionevole e in realtà abbiamo questo enorme motore interno che facciamo ancora molta fatica a padroneggiare.”
Massimo Pigliucci: “Assolutamente. Uno dei vantaggi principali dello stoicismo è proprio la loro teoria delle emozioni che ovviamente era pre scientifica, basata su osservazioni dirette del comportamento umano e su intuizioni su come funziona la psicologia umana, salta fuori però che la scienza moderna ha confermato che il quadro della psicologia stoica era corretto. Dico questo per un semplice motivo, negli anni 50 gli psicologi hanno cominciato a sviluppare quella che si chiama psicologia cognitiva del comportamento, in inglese CBT. La CBT è diventata una delle psicoterapie più efficaci da un punto di vista empirico-sperimentale che siano mai state sviluppate e adesso sono decenni che è stata introdotta, migliorata, ci sono stati parecchi esperimenti che ne hanno confermato l’efficacia. La CBT negli anni 50 è partita dallo stoicismo, gli psicologi che hanno iniziato a inventare e poi praticare la CBT sono partiti specialmente da Marco Aurelio e uno stoico meno noto Epitteto. Quest’ultimo era uno schiavo vissuto verso la fine del primo secolo che divenne l’insegnante più famoso dell’intero Mediterraneo. La psicologia stoica funziona in questa maniera: noi tendiamo a pensare che le emozioni e il ragionamento logico siano due cose separate, spesso in conflitto, questo modello delle emozioni risale a Platone ed è empiricamente sbagliato. Quello che succede in realtà secondo la neuroscienza moderna è che le emozioni hanno sempre una parte cognitiva, sono completamente integrate con il nostro modo di pensare, a livello addirittura anatomico, le nostre decisioni razionali vengono da certe parti del nostro cervello, mentre le emozioni sono generalmente il risultato di attività alla base del cervello. Se uno va a vedere l’anatomia e la fisiologia del cervello umano, queste due aree sono integrate in maniera massiccia, ci sono milioni e milioni di fibre neurali con miliardi di connessioni, quindi quest’idea che le emozioni siano da una parte e il pensiero razionale sia dall’altra e le due sono in conflitto non ha molto senso da un punto di vista, non solo degli stoici, ma della scienza moderna. Quello che succede invece è che tu puoi ragionare con le tue emozioni, siccome hanno una componente cognitiva l’idea dello stoicismo è che devi imparare piano piano a parlare con le tue emozioni. Ti faccio un esempio: mettiamo che io sono a casa da solo la notte, sto dormendo, sento un rumore improvviso, la cosa che probabilmente succede è che si inizia a produrre adrenalina, la risposta immediata è che sono allerta improvvisamente. Quello è l’inizio della risposta da un punto di vista emotivo. Dopodichè il cervello umano inizia a fare ipotesi e quella diventa la paura da un punto di vista cognitivo perché cominci a fare delle ipotesi e a raccontarti delle storie su che cosa stia succedendo per interpretare le tue stesse reazioni fisiologiche. Salta invece fuori che è il mio gatto che ha rovesciato uno scaffale di libri e a quel punto quando la parte cognitiva cambia mi calmo immediatamente. Questa storiella che ti ho appena raccontato in realtà la facciamo sempre quando abbiamo delle emozioni. Qualunque emozioni è il risultato di una risposta fisiologica immediata, positiva o negativa, comunque ti crei una storia e secondo gli stoici è lì che devi fare attenzione, che storia ti stai raccontando? Ha senso quella storia, è basata sui fatti,è in realtà ragionevole? Se non lo è allora te ne devi raccontare un’altra. Epitteto diceva “devi raggiungere una certa distanza cognitiva e parlare alla tua prima impressione”. Da un punto di vista potremmo tutti beneficiare moltissimo di questo tipo di interazione tra la parte razionale e la parte emotiva vista in quella maniera.”
Joe Casini: “è molto interessante perchè da un punto di vista sistemico è un aspetto che ricorre spesso. La prima impressione introduce un aspetto riflessivo e questi loop in qualche modo aggiungono sempre complessità. Hai detto due cose che mi hanno colpito: hai parlato di psicologia e prima hai fatto riferimento a come la filosofia negli ultimi decenni anche per adattarsi alle necessità che possono essere di tipo accademico abbia cambiato il modo in cui porta avanti la propria ricerca, meno empirica, e più da un punto di vista di speculazione teorica. Queste due cose mi fanno venire in mente un’altra domanda: che influenza ha avuto la scienza? Spesso si sente parlare chi si occupa di tutto ciò che sono le materie che non riguardano la scienza dura che dice ‘in realtà la psicologia è una scienza a tutti gli effetti’, anche nel linguaggio comune in qualche modo accreditare una materia come prettamente scientifica vuol dire che crea una conoscenza oggettiva, se una materia non è scientifica è una materia che in qualche modo da l’idea che valga meno. Questo è sicuramente un effetto collaterale di tutti gli aspetti positivi che il metodo scientifico ha portato in alcune materie. La domanda che ti volevo fare è: queste materie possono e devono ambire a quel tipo di impostazione, quel tipo di rigore, quel tipo di metodo o il modo in cui si costruisce una conoscenza altrettanto valida in altri campi è necessariamente diverso?”
Massimo Pigliucci: “C’è un termine che definisce abbastanza bene il problema: scientismo. Lo scientismo è un atteggiamento che dice che l’unica cosa che vale la pena rifare sono le scienze e il resto non serve a niente o peggio addirittura. Il problema dello scientismo è, oltre ad essere empiricamente difficile da supportare, che si basa su una definizione estremamente specifica ed estremamente limitata di scienza. Tu hai parlato di scienze dure per esempio se per scienze intendiamo solo quelle naturali come classicamente si intendevano è chiaro che non tutto il sapere umano rientra in quella definizione di scienze. Ci sono le scienze sociali e le cosiddette scienze umanistiche. La mia preferenza in questo caso è di tornare agli antichi specialmente a Cicerone. Quest’ultimo scrisse un libro molto interessante che si chiama ‘de divinatione’. La divinazione era quella cosa che facevano gli antichi romani, prendevano le interiore degli animale per cercare di prevedere il futuro, oppure studiavano le traiettorie di volo degli uccelli per cercare di determinare il futuro e Cicerone scrisse questo libro dicendo ‘ma che state a fa?’ e fa la prima analisi nel canone occidentale di quello che oggi noi chiameremmo la pseudoscienza, è la prima volta nella storia che qualcuno si rende conto che c’è una differenza tra scienza e pseudoscienza e comincia a criticare la pseudoscienza. Il termine che Cicerone usa per le cose che sono serie e andrebbero coltivate è in latino ‘scientia’ che in latino vuol dire ‘qualunque tipo di investigazione di qualunque problema che è basata su ragionamento ed evidenza empirica. Da quel punto di vista, intesa nel senso più generale allora sì sono d’accordo è vero che la scienza è l’unico modo per capire come stanno le cose in un particolare campo perché sostanzialmente quello che sta dicendo è che se tu vuoi fare del progresso, capire delle cose, risolvere dei problemi, devi applicare la ragione e devi farlo sulla base di evidenza empirica. Quindi se per scienza intendiamo quello, nel senso ciceroniano, allora siamo perfettamente d’accordo, è vero che non ci sono cose al di fuori della scienza che valga la pena di fare quando si parla di risolvere problemi che hanno una natura empirica. Invece se stiamo parlando soltanto di fisica, biologia, etc., allora no, diventa una posizione indifendibile.”
Joe Casini: “Stiamo andando verso la chiusura della puntata, ma prima c’è un’ultima domanda che ti volevo fare. Anche qui, riprendendo gli argomenti che abbiamo toccato nella nostra chiacchierata, abbiamo parlato di intelligenza artificiale, di Twitter poi tu parlando di etica hai detto come siamo passati dalle filosofie greco romane al cristiaesimo che è stato poi un elemento fondamentale per lo sviluppo del pensiero, anche filosofico. La domanda è: secondo te, quello che era il ruolo che ha ricoperto il cristianesimo durante tutto il medioevo oggi può essere stato preso dalla scienza, anche nella ricerca filosofica? E se sì, che implicazioni ci sono dell’impatto che la scienza sta avendo anche sulla filosofia?
Massimo Pigliucci: “La relazione tra Cristianesimo e scienza è sempre stata complessa, anzi il mese scorso sono stato a Torino per insegnare all’università un corso sulla relazione tra scienza, filosofia e religione, che è una correlazione estremamente interessante e complessa. In generale dire che l’atteggiamento migliore è uno di aiuto reciproco, nel senso che la scienza sicuramente può beneficiare da un input dal punto di vista filosofico nel senso che la scienza stessa si basa su degli assunti filosofici per esempio l’esistenza delle leggi della natura che viene data per scontata dai fisici ma in realtà è un atteggiamento metafisico, non è un atteggiamento che può essere studiato dalla scienza stessa. Non solo, gli scienziati hanno anche loro problemi dal punto di vista di comportamento etico, ci sono parecchi aspetti della ricerca scientifica che hanno a che fare con l’etica, sia in termini di quali priorità stabilite su che cosa fare ricerca, per quale motivo, come utilizzare i risultati, quindi l’interazione tra scienza e filosofia, sicuramente la scienza può beneficiare di queste interazioni e ovviamente il contrario. Un filosofo moderno che mi dice ‘a me la scienza non interessa perché si tratta di questioni empiriche e io sono interessato solo a questioni teoriche’ secondo me è un filosofo che non sa fare il suo mestiere. Torno di nuovo al concetto più ampio di sapere che aveva Cicerone, non ha senso fare questo tipo di divisioni arbitrarie, si tratta di campi che interagiscono l’uno con l’altro e sarebbe il caso che quelli che li praticano imparassero ad ascoltare quello che la gente ha da dire al di fuori del loro campo specifico. Ripeto, io sono stato uno scienziato per decenni, mi rendo perfettamente conto che lo scienziato ha già tutte le ore della giornata occupate a dover leggere lavori estremamente tecnici, dover fare gli esperimenti, dover cercarsi finanziamenti etc., non è possibile far diventare uno scienziato anche filosofo, anche un metafisico, anche un etico etc., per questo è bene avere delle conversazioni attraverso questi campi proprio per il fatto che nessuno può avere quel tipo di conoscenze così ampie che possano coprire oggi tutte le scienze, tutte le branche della filosofia etc., quindi un’interazione costruttiva e basata sul rispetto reciproco tra questi campi è l’unico modo ragionevole per procedere.”
Joe Casini: “Siamo arrivati al momento conclusivo per eccellenza del podcast ossia le domande tra gli ospiti. Il primo ospite che ti propongo è Adrian Fartade, ha studiato filosofia poi si è appassionato a tutto ciò che riguarda l’esplorazione dello spazio e con lui abbiamo parlato di questa nuova fase che stiamo vivendo per quanto riguarda l’esplorazione dello spazio dove le grandi aziende giocano un ruolo fondamentale. Il secondo ospite è Gloria Origgi, insegna filosofia a Parigi e abbiamo parlato con lei di verità e come oggi la tecnologia ci dia la possibilità di fare delle riflessioni su questo argomento. Il terzo ospite che ti propongo è Guido Scorza, avvocato, membro del garante per la privacy per la protezione dei dati in Italia, con lui abbiamo parlato di privacy mettendo in risalto come tecnologia, social network e così via pongono nuove sfide anche su questo aspetto. Tra questi tre ospiti qual è quello che ti incuriosisce di più?”
Massimo Pigliucci: “Andiamo con Adrian Fartade che da piccolo ero appassionato di spazio.”
Joe Casini: “Adrian ha lasciato una domanda molto bella. La domanda è: se gli alieni venissero sul nostro pianeta e tu fossi la prima persona incaricata per parlarci cosa gli vorresti comunicare e come lo comunicheresti?”
Massimo Pigliucci: “Non è mica una domanda facile, soprattutto come lo comunichi. Secondo me uno dei problemi principali nei film di fantascienza è che danno per scontato il fatto che riusciremmo a comunicare. Quello che vorrei dirgli è ‘benvenuti, cerchiamo di migliorare le nostre vite reciproche’, il messaggio sarebbe ‘siamo qua in due a questo punto, non più da soli vediamo di aiutarci’, che potrebbe sembrare una cosa molto naif, vogliamoci tutti bene ma in realtà secondo me uno dei motivi principale per cercare civiltà aliena è che non vogliamo sentirci soli in questo universo enorme. Per quanto riguarda come comunicare, quella è proprio una di quelle situazioni in cui chiederei assolutamente all’esperto, mi porterei una batteria di linguisti, di storici della lingua, etc., non mi azzarderei a dire ‘ho io la soluzione’. Comunicare con una specie che si è evoluta per milioni di anni in un ambiente completamente diverso assumendo poi che abbiano un linguaggio, perché noi diamo per scontato un sacco di cose che potrebbero non essere scontate. Il fatto che noi ci siamo evolute con un linguaggio non vuol dire che dall’altra parte della galassia sia successa la stessa cosa, quindi io direi chiamiamo la gente che ne sa di queste cose e vediamo che succede.”
Joe Casini: “Come dici tu ci fa capire anche quante cose diamo per scontate, se scoprissimo i cani come alieni come comunicheresti coi cani ma non è detto che ci sia di base un linguaggio da poter trovare. A questo punto è il tuo turno, puoi lasciare una domanda anche tu per gli ospiti delle prossime puntate.”
Massimo Pigliucci: “Secondo te, a parte quelli ovvi, qual è il problema principale che l’umanità dovrà affrontare nell’arco del prossimo secolo? Per ovvi intendo cambiamento climatico globale, possibilità di guerra nucleare, intelligenza artificiale non credo sia un problema, ma al di fuori di questi quali potrebbe essere?”
Joe Casini: “Domanda bellissima non vedo l’ora di rigirarla, io intanto ti ringrazio per essere stato con noi.”
Massimo Pigliucci: “è stato un piacere, grazie per l’invito.”
Joe Casini: “Oltre ringraziare Massimo per aver passato la domenica con noi, ovviamente ringrazio anche voi per aver passato questa domenica mattina insieme, ci vediamo tra due settimane per la prossima puntata di Mondo Complesso. Buona domenica.”